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Ciclismo e sponsor: un amore difficile, tra l’addio di Sky e i dubbi di Nibali

Ciclismo e sponsor: un amore difficile, tra l’addio di Sky e i dubbi di Nibali

Il 2019 sembra essersi aperto nel segno di un tema ricorrente al quale il movimento del ciclismo italiano non può non essere sensibile: quello degli sponsor. Un amore difficile lo potremmo definire, e a vario titolo, visto che – segno dei tempi – siamo al momento dell’addio. Questo sarà infatti l’ultimo anno di Sky come sponsor di uno dei team più vincenti degli ultimi anni, ma anche quello iniziato con le tante voci sul cambio di ‘casacca’ di uno dei nostri campioni più noti: Vincenzo Nibali.

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Le tentazioni dello Squalo, all’assalto del Giro

A maggio lo vedremo protagonista – e favorito, insieme a Tom Dumoulin e Simon Yates – al via del Giro d’Italia, come ha confermato. E probabilmente sarà con la stessa Bahrain Merida che lo ha portato alla vittoria della tappa di Bormio nel 2017 e della Milano-Sanremo del 2018. Ma la Trek-Segafredo sembra essere alla finestra, e chissà che lo ‘Squalo dello Stretto’ alla fine non finisca per sorprendere tutti. “Se uno sponsor italiano come Segrafredo ha interesse a investire in un corridore italiano, posso non ascoltarlo? Le cose cambiano… Vedremo”, ha appena dichiarato a tuttobici

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Il futuro di Nibali

“Sappiamo che è sul mercato, – gli aveva fatto eco il team manager della squadra Luca Guercilena, intervistato da Cyclingnews, – ma non è l’unico corridore sul mercato e non è l’unico italiano”. Che vada in porto ora, o che l’addio sia solo rimandato, un affare da circa quattro miliardi è sicuramente qualcosa di imponente, soprattutto in un momento in cui molto sembra essere in discussione. E nel quale anche la UAE Emirates potrebbe rientrare in gioco, e piazzare il colpo decisivo in vista del 2020.

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Quali sponsor nel 2020?

Quando, per la prima volta, dovremo fare a meno della squadra vittoriosa 322 corse nei 6 Tour de France, il Giro d’Italia, la Vuelta, la Milano-Sanremo e la Liegi-Bastogne-Liegi conquistate. Nella speranza che la squadra di sir Dave Brailsford non scompaia con il suo sponsor, meno interessato al ciclismo dopo il passaggio di proprietà dai Murdoch alla Comcast e sempre che il ‘giovane’ e appassionato James non riesca a far subentrare i brand con i quali lavora (21th Century Fox e Tesla).

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Addii che fanno male

Per evitare ai tanti cicloamatori e fan di questo sport di dover affrontare un altro ‘lutto’ come quelli vissuti in occasione dell’uscita dal circo di Bianchi, Salvarani, Molteni, Fassa Bortolo o Mapei. Per non parlare di quello – purtroppo reale – dell’imprenditore bresciano Giancarlo Otelli, scomparso il 3 gennaio scorso dopo aver valorizzato un gran numero di giovani con la sua Aspiratori Otelli. Una figura come tante ce ne vorrebbero, ancora. Per cercare di venir fuori da una situazione complicata, quella che l’ex Killer di Spoltore, Danilo Di Luca, definisce “gestita male da anni”. Secondo lui “la crisi economica del Paese ha portato alla mancanza di sponsor per il World Tour”, ma “le colpe sono di tutti” se “non torneremo più al vertice mondiale”…

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